Il legno, insieme alla pietra, è stato il primo materiale usato dall’uomo nelle costruzioni. Il cemento armato, dalla fine del 1800, lo ha completamente sostituito, ma in questi ultimi anni, anche grazie alla bioedilizia, il legno è tornato protagonista. Naturalmente le tecniche produttive lo hanno migliorato, pur rispettandone la caratteristica di materiale naturale per eccellenza. Il legname da costruzione oggi maggiormente utilizzato è quello lamellare o in pannelli (x-lam e similari). Entrambe le tecniche prevedono l’incollaggio di elementi di piccole dimensioni, a formare travature o appunto pannelli, con caratteristiche prestazionali eccellenti. Le travi lamellari sono usate nelle grandi coperture, grazie alla loro leggerezza e alla grande capacità di carico, mentre le pannellature permettono di realizzare edifici fino a sette-otto piani con eccellenti prestazioni di isolamento termico e di antisismicità. Da notare poi che il legno resiste meglio del cemento armato all’azione del fuoco, perché la progressiva carbonizzazione dello strato esterno avviene in un tempo maggiore rispetto allo snervamento dei ferri di armatura dovuto al calore dell’incendio, dando la possibilità di evacuare l’edificio prima del crollo delle strutture. Gli incollaggi sono effettuati con colle prive di formaldeide, e quindi non vi sono emissioni pericolose nell’ambiente. Il legno è poi totalmente biocompatibile, ecosostenibile e rinnovabile, essendo un materiale di origine naturale e provenendo da forestazione controllata e garantita da appositi marchi. Una casa in legno oggi non è il romantico retaggio di un tempo passato, ma un edificio proiettato nel futuro, per una migliore qualità della vita sul nostro pianeta.
Arch. Claudio Pauselli