Le vernici, oltre a colorare la nostra vita, assolvono un fondamentale compito: proteggere un materiale dal degrado provocato dalle polveri, dai composti chimici, dall’acqua. Per questi motivi i componenti di una vernice possono essere i più vari, dovendo rispondere a specifiche esigenze.
Una vernice passa dalla fase liquida, necessaria alla sua uniforme stesura, a quella solida tramite il processo di essiccazione, e questo processo può liberare nell’aria circostante sostanze dannose alla salute, chiamati genericamente Composti Organici Volatili (COV). La normativa più recente ha posto dei limiti ai COV che possono essere emessi dalle vernici in fase di applicazione ed essiccazione, e solitamente questi dati sono riportati sulle confezioni, a maggior tutela del cliente. Le vernici si possono dividere in due grandi categorie: pellicolanti, quelle che formano una barriera impenetrabile all’acqua o altri composti, e non-pellicolanti, quelle che proteggono ma lasciano “respirare” il materiale sottostante. Altra fondamentale differenza sono i componenti, che possono essere di origine sintetica o naturale. Una vernice a base di componenti naturali è quella che garantisce le minori emissioni di sostanze pericolose, e quella che è in grado di garantire la massima traspirabilità. Per l’interno delle nostre case abbiamo visto che la traspirazione riveste un ruolo importante, e quindi le vernici “bio” su pareti e soffitti sono il nostro migliore alleato.
Arch. Claudio Pauselli