Una casa con un prato sul tetto? In bioedilizia succede, è il “tetto verde”. Si tratta di una antica tecnica , caratteristica dei climi piovosi, oggi disponibile sul mercato grazie a ditte specializzate. Il tetto verde consiste in uno strato di terreno vegetale, uno strato in grado di trattenere e smaltire gradualmente l’acqua e da successivi strati stabilizzanti, antiradice e impermeabilizzanti. Un tetto verde può essere montato anche su solai esistenti, dal momento che il suo peso al metro quadrato rientra nella capacità di carico di quasi tutti i solai esistenti, ma è bene far eseguire controlli dalla ditta specializzata. La principale caratteristica di un tetto verde è la sua capacità di isolamento termico, ma le sorprese non finiscono qui. Uno studio condotto da uno dei più autorevoli progettisti “bio” tedeschi, ha dimostrato come un tetto verde abbia anche la capacità di schermare le onde elettromagnetiche delle frequenze dei telefoni cellulari. Infine, la città di Toronto prevede di estendere le coperture verdi alla totalità dei suoi edifici, perché uno studio pilota ne ha dimostrato la capacità di assorbire le acque piovane dei temporali, sempre più violenti a causa dei cambiamenti climatici, rilasciandole gradualmente ed impedendo così che gli impianti di smaltimento vadano in sovraccarico e si provochino danni ai condotti fognari e conseguenti alluvioni. Un particolare interessante è il fatto che le acque, dopo aver attraversato un tetto verde, perdono molta della carica inquinante assorbita in atmosfera, consentendo alla comunità elevati risparmi nella loro depurazione. Oggi un tetto verde è molto più di una chicca per appassionati, è una vera e propria tecnologia a disposizione di chiunque voglia contribuire alla salute propria e del mondo.
Arch. Claudio Pauselli