In un famoso film di spionaggio una donna veniva completamente ricoperta di vernice a base di oro, e trovava una terribile fine a causa della mancata traspirazione della pelle. Le nostre case, che la bioedilizia ritiene essere la nostra “terza pelle”, devono essere traspiranti?
Il problema della traspirazione nelle murature è riferito all’accumulo di vapore acqueo all’interno dell’abitazione. Il vapore acqueo è prodotto dalla respirazione degli abitanti, dalla cottura dei cibi e dall’utilizzo dell’acqua calda sanitaria per la pulizia personale (docce, etc.) e dal lavaggio delle stoviglie. Un eccesso di vapore acqueo può causare fenomeni di condensa sulle pareti, e successiva formazione di muffe (le macchioline nere che vediamo in qualche angolo).
Per evitare questo fenomeno, oltre ad una regolare ventilazione dell’ambiente dopo l’utilizzo dell’acqua calda sanitaria, è necessario che le tinteggiature e gli intonaci interni siano del tipo traspirante, cioè in grado di assorbire parte del vapore acqueo e poi rilasciarlo lentamente, in modo da controllare l’umidità presente nell’ambiente.
Una vernice “pellicolante”, cioè totalmente impermeabile, in alcuni casi farà condensare il vapore acqueo sulla sua superficie, e non contribuirà alla regolazione dell’umidità interna. Intonaci naturali a base di calce e vernici “bio” prive di componenti di sintesi invece assolvono egregiamente questo compito, in virtù dei loro componenti di origine naturale.
Arch. Claudio Pauselli